Giardini di Freud parte 1
A cura di Diego Bongiorno
Il calore, il colore e i profumi di una terra rendono omaggio a chi ha aperto le porte di una nuova conoscenza. Freud e i suoi Semi hanno dato vita ad un giardino che idealmente e concretamente, per la sua posizione geografica, accolgono nuovi studenti che possono incuriosirsi e respirare aria nuova.
Le cose non accadono per caso.
I Giardini di Freud voluti dal Centro di Psicoanalisi di Palermo che ha trovato positiva e fattiva risposta nel Comune di Palermo, nell’Università di Palermo e nell’Azienda acquedotti municipalizzata ha avuto una piccola storia, singolare, che, vista a qualche giorno di distanza, vale la pena raccontare.
Da diversi mesi il Centro di Palermo, in particolare nella persona del Presidente Malde Vigneri è stato coinvolto in diverse riunioni per individuare il giardino o meglio la porzione più adatta da intitolare a Freud . Pensamenti e ripensamenti, era stata individuata una porzione di un giardino pubblico nella zona nuova della città. Tutti contenti , quasi contenti, tutto sommato contenti. Qualcosa circolava nell’aria che non si definiva. A distanza di una settimana arriva il catastrofico annuncio: non si può fare più, manca l’autorizzazione…le mail si rincorrono velocemente finchè arriva una proposta : una zona dentro l’Università.
Una settimana, tutto da rifare in una zona più significativa e tutto questo a Palermo? Difficile da credere in tempi normali, figuriamoci in una settimana. È accaduto! A testimoniarlo, in una splendida mattina, piena di una luce che annunciava l’arrivo della calura, siamo stati in tanti. A volte accadono dei piccoli miracoli di un inconscio che anche ai più navigati esperti appaiono tali. Il luogo più indicato era proprio quello in cui ci trovavamo: nell’Università, tra gli edifici che ospitano il dipartimento di Scienze Umanistiche, Scienze della formazione, Ingegneria e Fisica.
La giornata aperta con passione festosa da Malde Vigneri che dopo i ringraziamenti “Il Centro Psicoanalitico di Palermo e la Società Psicoanalitica Italiana sono grati al magnifico Rettore e all’Università di Palermo, al Sindaco e all’amministrazione comunale per avere reso possibile la realizzazione dell’intestazione di un Giardino a Freud in un luogo e una cornice così perfetti. Vorrei però per questo dare voce al Presidente della Società Psicoanalitica Italiana, giunto appositamente per una doppia intestazione oggi del Giardino di Freud ieri sera del Centro Psicoanalitico a Francesco Corrao, cui, come avete visto questo giardino vuole essere dedicato insieme ai grandi della Psicoanalisi” ha dato la parola con i saluti del Presidente della SPI Antonino Ferro
Poi ha continuato coinvolgendo i presenti in un “ricordo, sogno, racconto” che ha permesso di rendere l’evento emozionante. Vi riporto le parole
“Talora, nei mesi estivi Freud si separava dalla famiglia, dal proprio lavoro professionale e dal gruppo dei colleghi, e volgeva il suo cuore al sud. Nei suoi viaggi specie in Italia, intrapresi con l’organizzazione di un turista ben organizzato e con l’animo di un “appassionato pellegrino” come lui stesso scriveva, Freud trovava sempre spunto di nutrimento al suo pensiero. Accade anche questa volta.
Freud sbarcò a Palermo in una limpida mattina di fine settembre. Era il 1910 e quel viaggio, a lungo atteso, era nato sotto i migliori auspici. Per quanto lo scienziato austriaco non amasse per nulla che si ricorresse a lui nei mesi estivi, non aveva potuto sottrarsi alla richiesta di aiuto di un grande uomo come Gustav Mahler.
L’incontro accettato e ritratto più volte dal famoso compositore in preda alle sue ossessioni dubitative fino a ridursi a ridosso della partenza, produsse il suo effetto. In una lunga passeggiata lungo i viali di Lipsia, il colloquio restituì a Mahler la sua potenza virile e l’affetto della sua Alma.
Ottimo preludio di un viaggio dai toni intensi.
Proprio a Palermo, nell’Hotel de France (restaurato dall’Università di Palermo alcuni anni addietro), ispirato dalle non troppo calde sere estive e dalla bella vista su piazza Marina, Freud iniziò a scrivere uno dei suoi famosi lavori, ancora oggi valida lettura della psicosi, il caso Schreber, sull’eclatante crollo psichico di un alto magistrato Presidente della Corte di Lipsia, dando le migliori radici a quella che sarebbe divenuta la scuola psicoanalitica fondata e diffusa da Alessandra Wolff di Stomersee, la moglie di Giuseppe Tomasi, e da Francesco Corrao celebrato proprio ieri sera con l’intestazione del Centro di Psicoanalisi a suo nome.
Oltre che per la produzione scientifica freudiana, il 1910 fu un anno particolarmente proficuo per la nostra città: agli inizi dell’anno fu costruito il Monumento al Cinquantenario della liberazione di Palermo, meglio noto come Statua della libertà; fu inaugurato il grande agglomerato industriale della fabbrica chimica Arenella; iniziò la bonifica della palude di Mondello; fu inaugurata da Vittorio Emanuele III la Galleria d’Arte Moderna; Giovanni Gentile fondò la Biblioteca Filosofica.
L’idea di dedicare un Giardino a Freud è tutt’altro che casuale tenuto conto del grande amore di Freud per piante e fiori che descriveva e classificava con cura. Apprezzò molto la bellezza della natura e della vegetazione mediterranea. Scrive alla moglie Marta: “Non ti so dire quanto oggi ho visto e annusato di belle cose. La magnificenza e il profumo dei fiori nei parchi fa dimenticare di essere in autunno”.
Amava la lavanda e le rose canestrine, e avrebbe amato gi aranci amari e i giovani e già rigogliosi gelsi.
A commentare le specialità botaniche presenti e dedicate con cartellini al Fondatore e ai Maestri della Psicoanalisi è stato chiamato l’ass. Franco Raimondo, Direttore dell’Orto Botanico che ha coniugato la conoscenza scientifica delle piante con l’importanza dei personaggi a cui sono state dedicate e non ultima l’importanza del luogo, parte del Parco d’Orleans, con la sua nobile storia.
L’ulivo è stato dedicato a Freud, la pianta più longeva e resistente alle avversità naturali della flora mediterranea.
Il saluto e il ringraziamento alle Autorità , il Sindaco di Palermo prof. Leoluca Orlando e il Rettore dell’Università di Palermo prof. Roberto Lagalla sono state seguiti da un loro intervento in cui hanno ancora sottolineato la loro personale e istituzionale disponibilità verso interventi ed opere nella città che coniugano cultura, arte e bellezza, nemici storici delle piaghe della città. La parola è stata data poi a Sonia Grandis, attrice, che ci ha omaggiato con la sua arte della lettura delle lettere di Freud alla famiglia durante la permanenza in città. Momento di grande emozione che ancora una volta il Maestro è stato in grado di trasmettere attraverso la scrittura. L’Attrice impersonava la voce di Martha che leggeva le parole di Freud emozionato dall’incontro con le sensazioni che una città come Palermo, nel pieno del suo splendore, ha saputo dare. Riportiamo ora i brani letti
LETTERA A MARTHA
SU CARTA INTESTATA DELLO “WEINEN’S HOTEL DE FRANCE”, che si affacciava su Piazza Marina
Palermo 9 settembre
Amata moglie,
Arrivati questa mattina, trovata solo la lettera di Sophie per la quale porterò qualcosa di bello. Il mare era tranquillo e azzurro. L’arrivo di lunga durata come tutti gli attracchi. Dapprima attraversata una zona portuale non bella verso il nostro hotel in bella posizione, dove abbiamo occupato un intero appartamento, 3 camere con in mezzo il bagno, per 14 L. in tutto. Pensione per due, se vogliamo a 30 L. Poi attraverso Corso Vittorio Emanuele nel centro della città che diventa sempre più grandiosa e magnifica fino al Duomo normanno e al Castello reale. Ma oggi non vogliamo lavorare. Dopo il buon pranzo riposeremo. F[erenczi]non ha dormito sulla nave e adesso sta recuperando. Nel pomeriggio poi faremo una passeggiata, il lavoro comincerà soltanto domani. […]
Qui e in generale in Sicilia c’è da viaggiare tremendamente tanto, tanto che o resto qui un mese intero oppure dovrò limitarmi moltissimo. Le piccole escursioni in campagna sono rese impossibili dalla stagione, il nostro programma consterà di alcune grandi città e di alcuni antichi templi.
Palermo è una città elegante, pulita, estremamente ricca di edifici e dotata di tutto quanto si possa pretendere, quasi come Firenze. lo qui per esempio mi compererò un contenitore per le mie cravatte. Solo ora ci rendiamo conto della magnificenza dei giardini pubblici, uno dei quali dà sulla nostra piazza. La guida Baedeker dice che l’acqua è buona. Grande è il nostro benessere.
CART. POST. A MARTHA
Palermo 10 settembre
Ricevuti lettera e telegramma. Mi fa molto piacere che stiate così bene al W[itteburg]. […] Qui oggi piove per cui non è affatto caldo; non ci si bagna quasi neanche. Il temuto scirocco non è ancora arrivato. Quindi stiamo splendidamente. Questa mattina museo con magnificenze uniche. Nel pomeriggio programmata gita in carrozza a Monreale.
Saluti molto, molto cordiali
Papà
CARTOLINA ILLUSTRATA AD ANNA (1)
Palermo 10 settembre
Cara Anna
Qui una prova del nostro paesaggio. Cerco un cavallo per te e ti saluto cordialmente
papà
LETTERA A MARTHA
11 settembre
Amata moglie
[…]. Qui è una dovizia di piacevolezze, il tempo piovoso, un po’ tutti i giorni, il che disturba poco e rinfresca molto. Speriamo che non arrivino presto le forti piogge autunnali. Settembre non è neppure in Italia il periodo migliore. Quello inizia a ottobre. Ma si può essere molto soddisfatti. Non ti so dire quanto oggi ho visto e annusato di belle cose. La magnificenza e il profumo dei fiori nei parchi fa dimenticare di essere in autunno. Quanto agli acquisti va malissimo, proprio nulla che si desidera portarsi con sé. Forte imbarazzo. Domani faremo la prima gita fra le rovine, ma solo per mezza giornata. Martedì 13 e mercoledì 14 li trascorreremo visitando in un giro più lungo due templi a Segesta e Selinunte. Quest’ultima si trova sul limite meridionale dell’isola. La sera poi ritorniamo a Palermo e il mattino seguente, il 15, ripartiamo per l’ultima tappa, Girgenti.
Da lì parte la strada per Catania e Siracusa, ossia per la parte orientale dell’isola. A Siracusa, dove ti ho pregato di indirizzarmi le lettere, faremo probabilmente la sosta più lunga. Fra Palermo e (Siracusa o) Catania saremo dispersi per qualche giorno, due al massimo; non si può fare altrimenti. I nostri bagagli restano qui fino al 15. In genere abbiamo mantenuto l’abitudine di viaggiare con piccole valigie.
Devo vivamente contraddire l’impressione, che nutrivo bensì pure io, che qui in Sicilia si sia per cosi dire fra selvaggi ed esposti a straordinari pericoli. Si hanno le stesse sensazioni e le stesse condizioni di vita che ci sono a Firenze o a Roma. Per lo meno a Palermo è così, e in campagna e nelle città più piccole sarà di certo tutto più primitivo, ma non più sconvolgente.
Ferenczi si diverte molto ed è alquanto amabile, trova la situazione forse ancora più incredibile di me. Abbiamo persino l’atmosfera e la comodità per lavorare un po’. […]
Cordiali saluti a tutti
Tuo Sigmund
LETTERA A MARTHA
Palermo 15 settembre
Amata moglie
[…] Palermo é stata una goduria inaudita che per la verità non ci si dovrebbe concedere da soli. Prometto solennemente che per quanti guai prossimo anno ci riserverà, io penserò che ho già avuto e consumato la mia parte. Un tale splendore di colori, profumi, vedute e benessere non li ho mai avuti tutti in una volta. Ora è passato, viene messo sotto chiave e riaperto solo per altri. Ma forse a Siracusa mi aspetta qualcosa di ancor più bello.
Mi dispiace tremendamente non poterlo proporre anche a voi. Per poter godere di tutto questo in 7, in 5 o anche solo in 3 – insomma in undici, dodici, tredici – non avrei dovuto diventare psichiatra e a quanto fare il fondatore di un nuovo indirizzo in psicologia bensì un produttore industriale di qualcosa di generale utilità, come carta igienica, fiammiferi, fibbie da scarpe. Per cambiar mestiere è ormai troppo tardi e quindi continuo a godermela io egoisticamente da solo, ma in fondo con rammarico.
Solo gli acquisti presentano grosse difficoltà. Non c’è molto da portare che non ci sia anche altrove, che solleciti con un pack me now, carrozze e muli sono esclusi, i fiori non si conservano – cosi che davvero vi prego di considerare annullate le richieste in questo senso e di accettare in compenso a Vienna il controvalore in denaro. Robert soltanto riceverà lo zolfo ambito – lui infatti ha espresso un desiderio concreto, adatto alla regione. Date che è molto più semplice interessarsi a ciò che è noto piuttosto che a ciò che è ignoto, ti comunico che con l’acquisto di un portafogli nuovo ho reso utilizzabile il mio abito di seta e oggi l’ho indossato per la prima volta. La calura era tanto poco fastidiosa, soltanto raggi di sole uniti a una bella brezza, che prima non ne ho sentito la necessità.
Qui si comprendono i versi che fanno più o meno cosi:
” Che soave zeffiretto …
Questa sera spirerà!
Sotto i pini del boschetto”. (2)
Per non dipingere tutto in toni rosa su rosa e suscitare così l’invidia degli dei, accenno al fatto che oggi abbiamo letto delle voci sul colera a Napoli. Seguiremo la vicenda e agiremo di conseguenza. In Sicilia finora non se ne è riscontrata traccia alcuna, dunque meno che a Vienna a Budapest. A proposito, a Vienna con questo bel tempo non avete nulla da temere. Un po’ di cautela mangiando la frutta non è controindicata.
E ora a conclusione e come commiato da Palermo cordiali saluti a tutti voi di nuovo riuniti a casa da papà.
A conclusione della cerimonia è stato scoperto dal Sindaco un Totem, una donazione, curata dall’arch. Salamone già vicepresidente dell’AMAP ed il cui progetto grafico è stato donato dall’arch. Daniele Onorato.